“Petali di Poesia” è una raccolta di componimenti dello scrittore emergente Nicola Ricciardi, pubblicata con Libero di Scrivere. La leggerezza sinuosa evocata dal titolo, nasconde in realtà liriche variegate nei toni, se pur con una penna riconoscibile per sensibilità e passione.
Composta da molte poesie, l’opera è di fatto una cavalcata nelle profondità dell’autore che, come la Poesia stessa richiede a chi la scrive, non si risparmia nell’aprire al mondo le gioie e le paure, le delusioni e le speranze.
L’amore è il forte filo rosso che attraversa l’opera, un amore fatto di assenze e ricordi, ma anche di nuove consapevolezze, di crescita, di ricordi che non sono pura nostalgia ma nuove fondamenta su cui si è posato il proprio presente.
Un amore che occupa le pagine ora con la sintesi, ora con la forza (Dio, Ti prego, fa che invecchieremo insieme,/perché amerò anche le sue rughe,/i suoi malanni, ogni cosa.)
Un amore, sia chiaro, che non è puramente sentimentale: Ricciardi lo dedica anche ai genitori, al mondo e a se stesso. Lo dedica anche alla sua terra, tanto che alcune delle liriche vedono l’utilizzo del dialetto, con pennellate molto apprezzabili a spezzare il ritmo alto della raccolta.
Si tratta dunque di un vero compendio di ciò che l’autore, con coraggio, ha voluto raccontare senza però trasformarsi in un mero espositore di pensieri: si tratta di parole in cui è bello ritrovarsi, che potrà essere bello dedicare.Per questo il termine “cavalcata”, per quanto brusco, descrive in realtà l’opera in modo esatto: senza paura, si propongono al lettore specchi continui e sempre diversi, diversamente orientati.Al tempo stesso, non passa inosservato che proprio la pluralità di direzioni di queste poesie si racchiude nella dedica iniziale, di cui non sappiamo di più, ma che laconica gioca con l’apertura e la sospensione: “Dedicato a…”.